
1° trim. 2025 rallenta l’offerta di immobili in ve
Nel primo trimestre del 2025, il mercato immobiliare italiano si è caratterizzato per un andamento stabile, ma con alcuni segnali di vivacità, soprattutto dal lato della domanda. Secondo i dati pubblicati da Immobiliare.it Insights, l'offerta di immobili in vendita ha registrato una crescita marginale, pari allo 0,3% su base annua, rallentando rispetto ai ritmi osservati nel corso del 2023. Questo dato conferma come l'offerta disponibile sia rimasta pressoché invariata, pur a fronte di un crescente interesse da parte dei potenziali acquirenti.
Infatti, a fronte di una disponibilità di immobili praticamente stabile, si è verificato un deciso aumento della pressione della domanda, cresciuta del +18,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo significa che ogni annuncio ha ricevuto in media più attenzione e interazioni, a testimonianza del fatto che il mercato è sempre più competitivo per chi cerca casa.
Questo squilibrio tra domanda e offerta ha avuto effetti diretti sui prezzi, che hanno registrato un aumento medio del 2,9%, portando il prezzo unitario a 2.089 euro al metro quadro. Sebbene si tratti di un incremento moderato, il trend conferma una fase di crescita dei valori immobiliari, in particolare nelle aree urbane dove l'offerta è più rigida.
I tempi medi di vendita si sono accorciati, attestandosi attorno ai 5,2 mesi, e sono diminuiti anche i casi in cui i venditori hanno dovuto rivedere il prezzo al ribasso. La percentuale di annunci con ribassi di prezzo è in calo, e lo sconto medio applicato resta stabile, oscillando tra l'8,5% e il 9,3%. Questo indica una maggiore fiducia da parte dei venditori e una capacità degli acquirenti di chiudere più velocemente le trattative.
Un fattore determinante è stato il miglioramento dell'accessibilità al credito: grazie alla graduale riduzione dei tassi di interesse sui mutui, iniziata alla fine del 2023, molte famiglie hanno potuto tornare a valutare l'acquisto della casa con maggiore tranquillità. In particolare, si è registrato un +3,1% nella possibilità di accesso al mercato per le famiglie con un solo reddito, una fascia che nel recente passato aveva subito più difficoltà nel finanziare un acquisto.
A livello territoriale, le regioni del Nord, soprattutto il Nord-Est, hanno mostrato gli aumenti di prezzo più evidenti. In queste aree, la crescita della domanda è stata superiore alla media, mentre l'offerta ha fatto più fatica a tenere il passo. Al Centro, Sud e Isole, invece, l'andamento dei prezzi è stato più contenuto, pur rimanendo positivo.
Anche nelle 12 principali città italiane si è osservato un trend uniforme di crescita dei prezzi. Le città con l'aumento più marcato sono state Bari, Verona e Roma. Milano si conferma la città più cara, con un prezzo medio al metro quadro di 5.466 euro, seguita da Bologna e Firenze. In fondo alla classifica troviamo Catania, con 1.288 euro/mq, che rimane comunque in crescita. Una menzione particolare va a Torino, che ha registrato il più alto incremento nella pressione di domanda (+31,8%) accompagnato da una significativa riduzione dell'offerta (-8,3%), con un conseguente aumento dei prezzi del 4,2%.
Secondo le previsioni di Immobiliare.it Insights, il trend dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi: si stima infatti che i prezzi degli immobili in Italia cresceranno in media del 2% entro un anno, consolidando questa fase di moderata ma stabile rivalutazione.